A mari semu
E' interessante come nella nostra lingua "sapere" mantiene ancora il doppio significato, ereditato dal latino "sapio", che rimanda da un lato all'attivit� dell'intelletto (sapere qualcosa, conoscere) e dall'altro alla sfera dei sensi (sa di qualcosa, avere il gusto di). Il vero capiscitore, allora, � colui che ne capisce perch� fonda il suo sapere sul sapore. E scusate se � poco...
Il riferimento a "sapio" l'ho introdotto solo per dire c'� anche chi sa perch� parla per esperienza diretta (dal sapere dei sensi a quello dell'intelletto) e non per sentito dire. Magari lo fa con toni che possono sembrare capiscitori; bisogna imparare a distinguere, altrimenti si rischia di cedere terreno all'invidia o al risentimento. Per dirla con Nietzsche : "Che gli agnelli nutrano avversione per i grandi uccelli rapaci, � un fatto che non sorprende: solo che non v'� in ci� alcun motivo per rimproverare ai grandi uccelli rapaci di impadronirsi degli agnellini."