Autore Topic: Avvistamenti  (Letto 124715 volte)

Offline StefanoG

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Re:Avvistamenti
« Risposta #375 il: 13 Ottobre 2020, 20:46:51 »
....sinceramente faccio molta  fatica   a  comprendere
quello che scrivi, scusa, per caso usi qualche  tastiera
del pc non compatibile o, programma non....,  perchè
a me appare un testo francamente assai poco leggibile,
caratteri anomali ecc...., è possibile fare  qualcosa  o
devo chiamare un esorcista ?
grazie :)

   Nessuno se la prenda se mi sono  permesso  di  scrive
l'appunto che avete letto, nessun battibecco, è tanto per
parlare e discutere , per piacer di farlo, l'ho fatto anche
per animare le acque ferme del sito web, agitare le acque
per animare la sana discussione, un pò di pepe al forum e
al sito, un pò di elettricità riporta l'arto in vita, almeno
momentaneamente iihh aahh ...,

  Non sto giudicando nessuno, non mi permetto, desideravo
alzare solo una discussione tanto per animare il forum,
gente non lo dichiaro io, lo si insegna a Sociologia,
Psicologia, l'essere umano è un animale sociale collettivo,
punto, non ci sono alternative, chi esce da questa norma ha
un disturbo psichiatrico o disturbi vari della personalità
della psiche ecc, basta leggere Galimberti, J.Lacan, Recalcati,
ma già i Greci lo sapevano ecc..., non voglio ora insinuare
niente, dico solo che confido nella essenza umana sociale
collettiva, e non sto facendo politica ne mi riferisco alla
politica di ieri o di oggi ma, alla reale essenza dell'essere
animale umano, parlo della sua natura animale ma anche
di quella emotiva, di quella democratica e di quella religiosa,
fuori dalla società  e nel non collettivo noi non siamo, non
possiamo essere per natura, fuori è la fine, senza umana
coscienza collettiva non si è, senza empatia non si è, senza
una mappa emotiva cognitiva sociale collettiva non si è,
piaccia o meno siamo così,animali sociali collettivi, in merito
al mero interesse personale che  può spingere a pensare solo
in chiave personale beh, è comprensibile esista ciò,  l'uomo
è un super ego in conflitto con se con la sua doppia natura
pulsionale, animale e sociale,  le pulsioni sono forme egoiche,
un essere animale sano è un essere haimè anche egoico,
ogni nostra azione è dettata da pulsionalità egoiche,
senza queste non saremmo vivi, ma dentro a questa natura
vi è anche la ragione egoica sociale, senza di questa l'uomo
sarebbe già estinto, l'uomo ha inventato la ragione per non
vivere nel conflitto continuo degli uni con gli altri che conduce
alla autodistruzione e, questa ragione generare società costruttive,
prima era il caos e, si andava alla estinzione , è interesse di
tutti occuparci gli uni degli altri, l'interesse collettivo è
l' interesse personale, chi pensa di farne a meno ed entrare
in città quale essere meramente individualista egoico beh o
è un pazzo nichilista o è Dio, e questo già lo dicevano i Greci
svariati secoli prima di noi, e guardate che ci sarebbe da
pensare perchè non è mai esistita società più egoica nichilita
individualista della nostra in cui l'uomo non è più valore
centrale soppiantato dalla natura nichilista della tecnica, i Greci
affermavano, al pari dei Cristiani, che non possono esiste civiltà
sì fatte il rischio e, fare una brutta fine.

Comprendo le sane pulsioni personali, e la battute di spirito,
anche le provocazioni, ma al fine la realtà ci si ricordi che è
altra, piaccia o  meno.  A  meno  chè  qualcuno  voglia  ora
venire ad insegnare che le religioni monoteiste,  per  inciso
il Cristianensimo (siamo tutti Cristiani piaccia o meno)  e la
Democrazia, siano un mero fatto personale  individuale.
Detto  ciò  comprendo  lo  sfogo  di  quella battuta  a  modi
librazione dell'animo e la condivido, perchè so  che  il  buon
Cristiano ha un profondo animo Cristiano e sociale collettivo,
e tutto questo era solo per alzare un po di polverone e ani=
mare discussioe aahh iiiihhh ;)

Comunque io continuo a pensare che solo due ci guadagnino
davvero , la Samuel Gawith e, lo Stato Italiano.



Offline NCH

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Re:Avvistamenti
« Risposta #376 il: 14 Ottobre 2020, 10:16:09 »
 Longtemps, je me suis couché de bonne heure. Parfois, à peine ma bougie éteinte, mes yeux se fermaient si vite que je n’avais pas le temps de me dire : « Je m’endors. » Et, une demi-heure après, la pensée qu’il était temps de chercher le sommeil m’éveillait ; je voulais poser le volume que je croyais avoir encore dans les mains et souffler ma lumière ; je n’avais pas cessé en dormant de faire des réflexions sur ce que je venais de lire, mais ces réflexions avaient pris un tour un peu particulier ; il me semblait que j’étais moi-même ce dont parlait l’ouvrage : une église, un quatuor, la rivalité de François Ier et de Charles Quint. Cette croyance survivait pendant quelques secondes à mon réveil ; elle ne choquait pas ma raison mais pesait comme des écailles sur mes yeux et les empêchait de se rendre compte que le bougeoir n’était plus allumé. Puis elle commençait à me devenir inintelligible, comme après la métempsycose les pensées d’une existence antérieure ; le sujet du livre se détachait de moi, j’étais libre de m’y appliquer ou non ; aussitôt je recouvrais la vue et j’étais bien étonné de trouver autour de moi une obscurité, douce et reposante pour mes yeux, mais peut-être plus encore pour mon esprit, à qui elle apparaissait comme une chose sans cause, incompréhensible, comme une chose vraiment obscure. Je me demandais quelle heure il pouvait être ; j’entendais le sifflement des trains qui, plus ou moins éloigné, comme le chant d’un oiseau dans une forêt, relevant les distances, me décrivait l’étendue de la campagne déserte où le voyageur se hâte vers la station prochaine ; et le petit chemin qu’il suit va être gravé dans son souvenir par l’excitation qu’il doit à des lieux nouveaux, à des actes inaccoutumés, à la causerie récente et aux adieux sous la lampe étrangère qui le suivent encore dans le silence de la nuit, à la douceur prochaine du retour
I have a feeling we're not in Kansas anymore.

Offline StefanoG

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Re:Avvistamenti
« Risposta #377 il: 14 Ottobre 2020, 13:21:20 »
« Longtemps, je me suis couché de bonne heure »
est l'incipit de Du côté de chez Swann (1913), premier tome du roman À la recherche du temps perdu de l'écrivain français Marcel Proust. Il s'agit là de l'une des phrases les plus célèbres de la littérature française. Pour certains, elle résume à elle seule toute la Recherche.

Impossibile non riconoscere lo stile di Marcel Proust, immenso autore, qualsiasi suo verso è sempre poesia pura :)